Un utile servizio di
Ballarò andato in onda nella puntata del 29 gennaio 2013 spiega con chiarezza e semplicità come funziona il meccanismo del recupero credito. Riporto di seguito i concetti di fondo.
FASE 1
L'azienda titolare del credito normalmente avvia una prima fase di sollecito attraverso il suo ufficio legale interno e, se dopo questa prima fase il credito rimane comunque insoluto, si apre l'ipotesi del passaggio delle pratiche ad un'azienda specializzata nel recupero crediti.
Ciò avviene più facilmente nel caso di banche, finanziarie, assicurazioni... ma anche gestori telefonici, fornitori di servizi, ect., cioè di soggetti che hanno quasi sempre un cospicuo numero di fatture o rate non pagate, e per le quali l'attività di recupero crediti risulterebbe particolarmente impegnativa. Dunque, capita spesso che si affidi questa fastidiosa attività ad aziende specializzate nel recupero crediti, che ad esempio lavorano a percentuale sulle pratiche effettivamente recuperate o comunque vengono remunerate sulla base dei risultati ottenuti.
FASE 2
Quando si giunge alla conclusione che si tratti di un "caso disperato", l'azienda titolare decide di cedere il credito ad aziende di
factoring. Non si tratta di aziende che fanno consulenza nel recupero del credito in nome e per conto del titolare (come se fossero dei grandi studi legali), ma soggetti che effettivamente si sostituiscono nella posizione di creditore a fronte di un pronto pagamento. In altre parole, queste aziende, pagando una somma molto più bassa, diventano a tutti gli effetti i nuovi titolari del credito e quindi entrano nella posizione di poter agire per il pagamento dell'insoluto.
Il rischio di questa acquisizione è ovviamente altissimo (d'altronde se già il titolare precedente ha esperito senza successo tutti i rimedi per ottenere il pagamento, la situazione è decisamente grigia); dunque l'azienda di factoring acquisisce le varie posizioni pagandole normalmente il 3% del loro effettivo valore. A questo punto, la società di factoring avvia un secondo tentativo di recupero, attivandosi con propri mezzi oppure servendosi a sua volta di una società di recuperò crediti.
La dirigente della società di recupero crediti Nemesis intervistata da RaiTre ha dichiarato che mediamente solo il 10% delle pratiche acquisite vanno a buon fine. Quindi il gioco è tutto basato sulla quantità di pratiche e sul minimo impiego di risorse. Maggiori sono le pratiche gestite dalla società di recupero crediti, maggiore è la possibilità che si possa ricavare qualcosa dall'attività di recupero.
Facendo "i conti della serva"... Se Tizio deve alla Banca X 50mila euro e la Banca X non riesce ad ottenere questo pagamento, la Banca X invece di avviare azioni giudiziali che si rivelerebbero lunghe, dispendiose e comunque senza molte prospettive di risoluzione, preferisce svendere a prezzo di super saldo questo credito. Si rivolge alla Società Y (factoring), la quale paga subito, in anticipo e a suo rischio, una somma pari a circa il 3% del credito ed ottiene la titolarità del credito. Dunque la Banca invece che 50mila euro, incassa 1.500 euro. E da quel momento "diventa un problema della società di factoring".
Se il recupero crediti va a buon fine, la Società Y ci guadagna 48.500 euro; se il recupero crediti invece non ha grande successo, recupera di meno o addirittura zero.
Ma ricordiamoci che, come si è detto, mediamente solo il 10% delle pratiche va a buon fine nella fase di recupero crediti; quindi nel computo finale e spannometrico degli utili, la Società Y può verosimilmente sperare di recuperare 5mila euro su un credito da 50mila acquisito. Dunque il guadagno della società Y di recupero crediti è di 3.500 euro lordi su 50mila (incasso lordo di 5.000 meno il prezzo di 1.500 versato alla banca... e bisogna poi considerare le somme spese per effettuare l'attività di recupero).
Per alcuni consigli su come comportarsi nel caso di telefonate o lettere da parte di aziende di recupero crediti, segnalo l'articolo
Recupero crediti: utili suggerimenti per contrastare la richiesta di pagamento.
Per approfondire segnalo anche l'articolo
Società di recupero crediti: cosa possono fare e cosa non possono fare pubblicato sul sito LaLeggePerTutti.
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