Copie di cortesia: la precisazione dell'Ordine Avvocati di Firenze

Le varie notizie circolate in questi giorni relativamente al problema delle copie di cortesia richieste da
molti tribunali (sulla base di specifici protocolli) hanno scosso alcune coscienze.
Questa mattina il Presidente del Consiglio dell'Ordine Avvocati di Firenze (avv. Sergio Paparo) ha pubblicato sul sito dell'Ordine un comunicato con le debite precisazioni, definendo anomale le decisioni del Tribunale di Milano (vedi: link 1, link 2, link 3) e precisando che le copie di cortesia non possono trasformarsi in un onere a carico degli avvocati.
Ecco un estratto del comunicato. [vai alla fonte originaria]
Con riguardo a recenti “anomali” provvedimenti giudiziari che pretendono di sanzionare i difensori per il mancato deposito di copie cartacee “di cortesia” degli atti processuali, si ricorda che il Presidente del Tribunale di Firenze, di concerto con il sottoscritto, ha da tempo provveduto con decreti specifici che escludono la possibilità per i giudici e/o le sezioni di formulare richieste di deposito di copie cartacee al di fuori dei casi espressamente previsti dalla legge.Che i giudici abbiano diritto a pretendere dal loro “datore di lavoro” (il Ministero della Giustizia) gli strumenti che gli consentano di leggere su carta gli atti depositati telematicamente è rivendicazione che l’Ordine condivide ma questa esigenza non può trasformarsi in un onere a carico degli avvocati se non previsto dalla legge.

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