Petizioni contro i sistemi di intelligenza artificiale: "per funzionare utilizzano opere creative e dati tutelati da copyright"
Stanno circolando petizioni che spingono verso una maggiore regolamentazione dei sistemi di intelligenza artificiale, perché (secondo i promotori delle petizioni) sarebbero "addestrati" con opere creative e dataset tutelati da diritti di proprietà intellettuale, portando introiti economici a poche aziende e non restituendo nulla agli autori originari.
È un problema di cui avevo avuto presagio e di cui ho fatto cenno nel mio seminario del 20 ottobre a ISIA Firenze sul tema dei rapporti tra diritto d'autore e intelligenza artificiale (andate a rivedere il video qui) ed è uno scenario che ci si poteva facilmente aspettare.
Riporto un estratto del testo di presentazione di una di queste petizioni.
La qualità di un'IA generativa è definita dalla qualità del suo set di dati: più immagini e illustrazioni apprende, più stili l'IA è in grado di replicare e più cose può fare. Pertanto, i prodotti venduti dalle società di intelligenza artificiale sono il risultato di operazioni su dataset, che contengono dati di ogni tipo, comprese immagini protette da copyright, immagini private e altro materiale sensibile rastrellato indiscriminatamente dai bot da ogni angolo del web. Le IA sono in grado di generare i risultati che possiamo vedere quotidianamente sui nostri social media perché utilizzano i nostri dati e attingono dalle opere originali degli artisti. I nostri dati e le nostre opere vengono sfruttate. [...]La nostra creatività e la nostra professionalità non possono essere utilizzate per creare immagini o prodotti con il solo scopo di generare profitto da un pugno di aziende che scelgono di sfruttare e abusare del lavoro umano degli artisti nel mondo.
GUARDA ALCUNI BREVI VIDEO CHE HO REGISTRATO SUL TEMA:
1) https://youtube.com/shorts/w7I4KvjD1zc
2) https://youtube.com/shorts/qfuinbethf0
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