Processo telematico: voci di tilt catastrofici poi smentite

Nei giorni scorsi avevo pubblicato un post in cui mettevo in guardia da possibili problemi da sovraccarico delle reti degli uffici giudiziari dovuti alla prevedibile impennata di accessi legati ai depositi telematici degli atti.
Ieri è uscito su IlFattoQuotidiano un post dai toni abbastanza catastrofici che raccontava di un black out subito dal sistema PCT del foro di Roma durante la giornata di mercoledì 2 luglio.
Racconta l'autore Umberto Rapetto:
Stamattina, a poche ore dallo strombazzato cambio di marcia, il sistema informatico del Tribunale Civile di Roma è andato in tilt. Il più grande ufficio giudiziario d’Europa si è tramutato nell’epicentro di un terremoto tecnologico: un blocco del sistema informatico ha impedito completamente il deposito degli atti da parte di giudici ed avvocati, ha paralizzato l’intera attività di Cancelleria.
Spiegando poi:
Chi ha progettato il sistema probabilmente non ha preso bene le misure. [...] I server e le reti di comunicazione, presumibilmente sottodimensionati o forse non sottoposti a test adeguati, sono crollati sotto il peso di un incremento esponenziale di depositi e comunicazioni telematiche marchiando a fuoco il destino del processo civile hi-tech.
Questa mattina tuttavia, l'avvocato Andrea Pontecorvo, Segretario della Camera Civile di Roma e attento osservatore delle questioni legate alla digitalizzazione della giustizia italiana, ha segnalato via Twitter gli esiti di una sua verifica effettuata personalmente presso le cancellerie romane.
Emerge che effettivamente vi è stato un blocco dei sistemi tra le ore 13 e le ore 16, ma che tuttavia
I sistemi di backup hanno funzionato e nulla è andato perso. Attualmente la piattaforma risulta stabile e funzionante. I quattro cancellieri intervistati [...] hanno confermato di non aver ricevuto lamentele dall'utenza costituita dalla categoria forense, che di nulla si è accorta, essendo il blocco verificatosi a cancellerie ben chiuse.

Quale sarà la versione più credibile? I cancellieri intervistati hanno cercato di sminuire il problema o è stato Rapetto a ingigantire l'accaduto? Oppure forse un mix delle due cose?
Se ci sono in ascolto avvocati o cancellieri romani, potete fornire la vostra versione qui tra i commenti.


ADDENDUM delle ore 18.04
Anche a Venezia hanno accusato il colpo. Riporto il messaggio circolato quest'oggi.


Commenti

Unknown ha detto…
Verona è nel distretto di Venezia e, come ho avuto modo si segnalare anche su Twitter, sta funzionando regolarmente (appena fatta riunione con cancellerie e Presidente, peraltro). La previsto manutenzione prossimo w/e è certamente l'ennesimo fatidioso disguido. Ma finora nessun problema informatico (mentre qualche testa da convincere ancora c'è).
Francesco Tregnaghi @effetiverona
Monica ha detto…
Qui Roma...
Ho letto anch'io l'articolo di Rapetto e mi hanno subito irritato i toni di "soddisfatto disfattismo" che mi pare lo caratterizzino.
Premetto: non sono un'esperta informatica, anzi brancolo nel buio e sono tremendamente attaccata ai pezzi di carta, e inoltre sono anche un po' attempata... Tutti elementi che mi farebbero appartenere di diritto al partito dei contrari al processo telematico e alle sue diavolerie. E invece no, , ho stupito tutti e mi sono buttata nella mischia!
Credo fermamente che: a) siamo davanti a un'opportunità, sta a noi coglierla o no; b) le mentalità si possono cambiare; c) ci vuole un po' di pazienza iniziale ma poi se tutti collaboriamo le cose andranno a regime; d) soprattutto, è bastato applicarmi un pochino e mi sono resa conto che non c'è nulla di difficile, due click e si deposita!!
Ciò detto devo aggiungere che il clima in Tribunale di Roma, un po' come riferisce l'ottimo Andrea Pontecorvo, è in alcune cancellerie paradisiaco, in altre infernale, a seconda di come il personale ha accolto l'avvento del PCT. Il blocco non ha avuto alcuna conseguenza (ben più pericoloso era stato quello di alcuni giorni prima, in occasione del nubifragio a Roma che aveva mandato in tilt tutti i sistemi, oltre al Raccordo Anulare e alle metropolitane!). Personalmente ho fatto 3 depositi telematici: uno alla II sezione, andato alla grande, uno alla XI dove si rifiutano di ricevere la "busta di cortesia", e uno alla sezione Lavoro dove proprio non lo hanno neanche aperto. In tutti e tre i casi ho ricevuto dopo pochi minuti l'attestazione di consegna (che equivale al timbro "depositato", lo spiego ai vecchi colleghi), e il giorno dopo la ricevuta della cancelleria (tranne , ripeto, dalla sezione Lavoro dove infatti ho fatto fare anche il deposito cartaceo per evitare "strane eccezioni" della controparte).
Morale: nervi saldi e mente aperta, e se c'è qualche problema di assestamento cerchiamo di superarlo anziché ingigantirlo!

E grazie a Simone Aliprandi per il suo interessantissimo blog.
Monica