ChatGPT e Garante Privacy italiano: chiarimento a tempo di record. Il servizio è stato riabilitato (per ora)
Con tempi incredibilmente spediti, pare che si sia già giunti a un chiarimento tra OpenAI/ChatGPT e il Garante Privacy italiano, che solo poche ore prima aveva determinato lo stop ai servizi dell'azienda pioniera dell'intelligenza artificiale per problemi di trattamento dei dati personali degli utenti.
Secondo quanto emerge dal comunicato stampa pubblicato nella notte dal Garante Privacy, i chiarimenti forniti dalla dirigenza dell'azienda americana sono stati ritenuti risolutori. Riporto il testo integrale e lo screenshot del comunicato. Mi riservo ulteriori commenti nelle prossime ore.
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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PRIVACY: GARANTE RIABILITA CHATGPT DOPO CHIARIMENTO
Chiarimento risolutivo tra l’ufficio legale di OpenAI e il Comitato di Controllo Nuove Tecnologie del GPDP
L’incontro d’urgenza avvenuto nella tarda serata di ieri tra i responsabili affari legali di OpenAI e il Comitato di Controllo Nuove Tecnologie dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (tenutosi nella nuova sede milanese dell’authority) ha portato a un chiarimento della situazione e a una conseguente sospensione dei provvedimenti assunti nelle ore precedenti.
La nota azienda statunitense impegnata nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale ha presentato precisa e dettagliata documentazione da cui emerge la sua piena conformità alle norme del GDPR relative alla profilazione degli utenti di sistemi AI e chat virtuali (cioè gli articoli 122 e 123). Tali norme infatti esonerano dall’obbligo di informativa soggetti che realizzano e offrono al pubblico tecnologie sperimentali al mero scopo di ricerca tecnico-scientifico; e in generale l’autorità ha ritenuto che il potenziale impatto positivo di ChatGPT sui cittadini prevalga sulle potenziali criticità sul piano del trattamento dati personali.
In merito all’aspetto della mancata verifica dell’età degli utenti, OpenAI ha mostrato di essere in grado (con un ottimo livello di affidabilità) di verificare l’età degli utenti incrociando diversi dati identificativi ottenuti da terze parti con cui ha stretto accordi di trasferimento di dati extra-UE, tra cui Google, Apple, Meta, Twitter, TikTok. In particolare, tramite questi soggetti essa riesce a verificare che gli utenti abbiano un account come studenti presso una delle scuole pubbliche italiane e di conseguenza a confermare o non confermare l’eventuale compimento del 13° anno di età.
Non sussistendo dunque più le preoccupazioni inizialmente paventate, ChatGPT e gli altri servizi di OpenAI possono tornare operativi con effetto immediato.
Milano, 1° aprile 2023
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[EDIT del 2 aprile 2023: Sì è un pesce d'aprile (e come dice quello con la maglietta "Privacy first", è anche scritto maluccio e inquina il dibattito). Non ci volevano particolari competenze per capirlo; bastava un po' di attenzione in più, cosa che sui social media ormai scarseggia. Un caloroso applauso (e anche un po' di pena) va a quelli che hanno gridato allo scandalo e che hanno detto che dovrei essere processato.]
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