L'Istituto Geografico Militare pubblica un grande database di dati aperti (con licenza ODbL)

L'Istituto Geografico Militare (Ministero della Difesa) lo scorso 20 settembre ha pubblicato il Database di sintesi nazionale (DBSN), importante banca dati di dati geospaziali che integra dati provenienti da altre fonti regionali rese disponibili come open data.

Come si legge sul sito ufficiale dell'ente ministeriale,

Il DBSN (DataBase di Sintesi Nazionale) è una banca dati geografica contenente le informazioni territoriali più significative per effettuare analisi tematiche e rappresentazioni in ambito nazionale. Per realizzare il DBSN, con l’obiettivo di elaborare dati sempre più completi ed aggiornati, si è fatto riferimento principalmente ai dati geotopografici regionali come fonte primaria di informazione. Nella fase iniziale del progetto sono stati raccolti i dati nella versione più aggiornata e si è operato una trasformazione di struttura per renderla omogenea a livello nazionale, mantenendo il livello di dettaglio originario. Successivamente si è provveduto all’integrazione con dati di Enti pubblici nazionali, ad esempio le mappe catastali dell’Agenzia delle Entrate, i dati dell’Istat, dati di altri Ministeri, considerando anche altre informazioni disponibili su web come i dati di Open Street Map (OSM). Laddove l’informazione derivata non era sufficiente si è provveduto ad acquisire i dati direttamente da ortoimmagini. In particolare nella rielaborazione dei contenuti, la viabilità viene aggiornata almeno per i collegamenti principali; i limiti amministrativi vengono derivati da quelli catastali e si provvede a rendere congruenti le aree comunali tra loro e con il confine di Stato; l’edificato viene classificato per le categorie d’uso principali. Inoltre per la toponomastica è stata avviata un’attività di aggiornamento e normalizzazione che è ancora in atto.

La licenza utilizzata è la ODbL (Open Database License), scelta abbastanza obbligata dal momento che tra le fonti integrate c'è pure OpenStreetMap. Si tratta di una notizia non da poco perché non avviene facilmente che un ente dell'amministrazione centrale scelga così spontaneamente la strada degli open data. Complice di questa scelta è sicuramente il recente recepimento della cosiddetta "direttiva opendata" (direttiva 2019/1024/UE).

Per capire meglio le implicazioni e le possibili ripercussioni di questa novità, rimando all'articolo di Maurizio Napolitano intitolato "OpenStreetMap conquista anche l’Istituto Geografico Militare" (LINK).



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