Leonardo da Vinci così definisce la verga (cioè il membro maschile) nel suo trattato "Dell'Anatomia":
Questa conferisce collo intelletto umano, e alcuna volta ha intelletto per sé, e ancora che la volontà dell'omo lo voglia provocare, esso sta ostinato, e fa a suo modo, alcuna volta muovendosi da sé, sanza licenza o pensieri dell'omo, così dormiente, come desto, fa quello desidera; e spesso l'omo dorme e lui veglia, e molte volte l'omo veglia e lui dorme; molte volte l'omo lo vuole esercitare, e lui non vole, e l'omo gliel vieta. Adunque e' pare che questo animale abbia spesso anima e intelletto separato dall'omo, e pare che a torto l'omo si vergogni di nominarlo, non che di mostrarlo, anzi sempre lo copre e lo nasconde, il qual si dovrebbe ornare e mostrare con solennità come ministro.
Fonte: Leonardo da Vinci, Dell'Anatomia, fogli B, pubblicati da Teodoro Sebachnikoff, Roux e Viarengo, Torino 1901, pag. 84.
E questa è una raffigurazione grafica del pene fatta dallo stesso Leonardo.
Questa conferisce collo intelletto umano, e alcuna volta ha intelletto per sé, e ancora che la volontà dell'omo lo voglia provocare, esso sta ostinato, e fa a suo modo, alcuna volta muovendosi da sé, sanza licenza o pensieri dell'omo, così dormiente, come desto, fa quello desidera; e spesso l'omo dorme e lui veglia, e molte volte l'omo veglia e lui dorme; molte volte l'omo lo vuole esercitare, e lui non vole, e l'omo gliel vieta. Adunque e' pare che questo animale abbia spesso anima e intelletto separato dall'omo, e pare che a torto l'omo si vergogni di nominarlo, non che di mostrarlo, anzi sempre lo copre e lo nasconde, il qual si dovrebbe ornare e mostrare con solennità come ministro.
Fonte: Leonardo da Vinci, Dell'Anatomia, fogli B, pubblicati da Teodoro Sebachnikoff, Roux e Viarengo, Torino 1901, pag. 84.
E questa è una raffigurazione grafica del pene fatta dallo stesso Leonardo.
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