Di cosa parlano i quattro capitoli del libro Cronache dalla radura?

In queste ultime settimane ho scherzato molto su ciò che avreste trovato all'interno del nuovo libro "Cronache dalla radura. Riflessioni ed esperienze sulla complessità delle relazioni di coppia" (vedi testo di presentazione); ma oggi, ormai a pochi giorni dall'uscita, devo iniziare a fare il serio e darvi qualche anticipazione non goliardica sulla suddivisione dei capitoli in cui è organizzato il libro e sugli argomenti in essi trattati.


Il primo capitolo (intitolato "Castello, radura e altri luoghi simbolici delle relazioni") è interamente fondato sulla metafora della radura e del castello, dove la radura rappresenta il luogo simbolico e ideale in cui le persone si mettono realmente in gioco per relazioni autentiche mentre il castello è la propria “comfort zone” in cui possono svilupparsi solo pseudo-relazioni. Già in questo primo capitolo, attraverso rappresentazioni metaforiche, cerco di introdurre il tema della complessità delle relazioni e di delimitare il campo d’azione delle mie riflessioni.
Il secondo capitolo (intitolato "Cinquanta sfumature di complessità") cerca di fare una panoramica, pur senza pretesa di completezza, sui vari livelli di complessità che si incontrano nell’avviamento e consolidamento di una relazione di coppia in età adulta.
Il terzo capitolo (intitolato "Le relazioni nel tempo; il tempo nelle relazioni") prosegue la riflessione in ottica diacronica cercando di mettere a fuoco se e in quali termini la variabile tempo incida sulle dinamiche relazionali.
Infine il quarto capitolo (intitolato "Sabotaggi, fughe, imboscate e altre storie dalla radura") raccoglie le esperienze di relazioni infrantesi di fronte a uno dei livelli di complessità presentati. Si tratta di storie vissute sulla pelle mia e di altre persone che hanno voluto condividerle con me, raccontate ovviamente con un minimo di artificio narrativo per renderle non ricollegabili ai protagonisti reali.


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