La firma digitale non è valida di fronte al Giudice di Pace

Come già fatto dal collega Francesco Posati, anch'io segnalo questa curiosa decisione del Giudice di Pace di Roma che mostra un altro empasse surreale del diritto italiano in materia di digitalizzazione del processo civile e più in generale della burocrazia.

Ecco un estratto della decisione e lo scan integrale del documento (cliccate sull'immagine per ingrandirla):
Ritenuto che non essendo allo stato operative le norme sul P.C.T. nel procedimento avanti al Giudice di Pace, non possa ritenersi la validità della firma digitale apposta dal difensore all'atto di citazione in luogo della sottoscrizione a penna; 
Ritenuto che per avviare correttamente l'azione giudiziaria ci si sarebbe dovuti avvalere dell'opzione operativa che consente la notifica a mezzo p.e.c. di atti e/o documenti NON generati telematicamente, non potendo allo stato sussumersi la validità della firma digitale opposta qui in calce all'atto di citazione.


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