Lo scorso 30 giugno il nostro premier Renzi ha enfaticamente annunciato che «avremmo potuto essere qui a mezzanotte per dare il primo click per il via al processo civile telematico. Lo facciamo ora: da mezzanotte parte il processo civile telematico, parte formalmente la riforma». Questo, ha aggiunto Renzi, «segna l’addio dai tribunali pieni di scartoffie».
Ormai siamo abituati a prendere gli annunci dei governi e a ridurne la portata di due-tre-quattro volte per renderli un po' più aderenti alla realtà dei fatti.
Anche questo caso non fa eccezione, e gli operatori del diritto lo sanno bene: se non altro perché il processo civile telematico (Pct) non è partito lo scorso giugno, ma ben otto anni fa (anzi, la norma istitutiva è del lontano 2001), e ancora arranca sia a livello tecnico che normativo-giurisprudenziale. Non un esempio ideale di digitalizzazione.
In teoria l'idea è ottima: informatizzare l'intero procedimento civile in modo da ridurre i costi burocratici e di gestione del processo sia per le cancellerie dei tribunali (che non saranno più sepolti dalle carte) sia per gli avvocati (che potranno... [continua]
Ormai siamo abituati a prendere gli annunci dei governi e a ridurne la portata di due-tre-quattro volte per renderli un po' più aderenti alla realtà dei fatti.
Anche questo caso non fa eccezione, e gli operatori del diritto lo sanno bene: se non altro perché il processo civile telematico (Pct) non è partito lo scorso giugno, ma ben otto anni fa (anzi, la norma istitutiva è del lontano 2001), e ancora arranca sia a livello tecnico che normativo-giurisprudenziale. Non un esempio ideale di digitalizzazione.
In teoria l'idea è ottima: informatizzare l'intero procedimento civile in modo da ridurre i costi burocratici e di gestione del processo sia per le cancellerie dei tribunali (che non saranno più sepolti dalle carte) sia per gli avvocati (che potranno... [continua]
Articolo di Alberto Pianon uscito su MySolutionPost il 3 novembre 2014. Leggilo qui.
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