#UnLibroèUnLibro: l'opportuna campagna contro le discriminazioni fiscali sugli e-book

Oggi ho saputo tramite i social network della campagna #UnLibroèUnLibro che ritengo più che opportuna e mi tocca direttamente nella mia attività parallela di autore di libri (che appunto escono sia in formato cartaceo sia in formato digitale).
Ho dato anch'io il mio umile contributo mostrando il mio pollice verso e diffondendo le foto sui miei canali social, come suggerito dagli ideatori della campagna (vedi foto qui sotto).
Per chi non conoscesse il pregresso, la questione è molto semplice: secondo il fisco italiano un libro cartaceo merita un trattamento fiscale molto agevolato (IVA al 4% versata alla fonte dall'editore), mentre gli ebook rimangono vincolati ad un regime ordinario (22%), creando un'assurda disparità di trattamento.
Se anche voi volete sostenere questa campagna, fatevi una foto con il pollice verso e diffondetela sui social media con l'hashtag #unlibroèunlibro. Tutte le informazioni e la gallery dei partecipanti (anche illustri) le trovate sul sito www.unlibroeunlibro.org.



Commenti

Anonimo ha detto…
Per capire meglio pensiamo alla differenza tra un libro, che una volta acquistato diventa di proprietà dell’acquirente che può farne quello che vuole, compreso prestarlo a terzi o addirittura venderlo, ed un ebook, che invece non può né essere venduto né tantomeno prestato ad altri, fosse anche ad un parente convivente. L’ebook non è, infatti, soggetto a vendita, bensì a licenza, e spesso ha delle protezioni che rendono quest’oggetto tecnologico niente altro che un libro pesantemente castrato.
Ancora, il diritto d’autore prevede la copia per uso personale (cosiddetta copia privata), che però non può essere realizzata in presenza di protezioni Drm, così una scelta tecnologica dell’industria (il cui costo si scarica sugli utenti, ovviamente) elimina un diritto previsto da una norma di legge. Non solo, in alcuni casi si è anche verificato che la presenza di una protezione impedisse addirittura la fruizione del contenuto all’acquirente.
Anonimo ha detto…
fra l'altro, il dominio

http://www.unlibroeunlibro.org/

da whois appare intestato a

Interactive Thinking S.r.l.

e a questo punto potremo ovviamente immaginare, data la natura dell'agenzia, che si tratti di un lavoro commissionatogli da terzi, è legittimo domandarselo) e se si trattasse di un lavoro commissionato da soggeti terzi, chi sono questi soggetti? ONLUS? entità commerciali? Che magari smerciano licenze di accesso di testi digitali a pagamento? E se fosse così, dovremmo riconsiderare con molta cura il nostro supporto eventualmente dato alla luce di queste informazioni se accertate per vere
Anonimo ha detto…
fra l'altro, il dominio

http://www.unlibroeunlibro.org/

da whois appare intestato a

Interactive Thinking S.r.l.

e a questo punto potremo ovviamente immaginare, data la natura dell'agenzia, che si tratti di un lavoro commissionatogli da terzi, è legittimo domandarselo) e se si trattasse di un lavoro commissionato da soggeti terzi, chi sono questi soggetti? ONLUS? entità commerciali? Che magari smerciano licenze di accesso di testi digitali a pagamento? E se fosse così, dovremmo riconsiderare con molta cura il nostro supporto eventualmente dato alla luce di queste informazioni se accertate per vere
Simone Aliprandi ha detto…
Considerazioni utili. Anche se avrei preferito se fossero firmate e non postate come "anonimo". C'è da dire che tra 4% e 22% ci sono un bel po' di sfumature. Se non vogliamo accordare all'ebook lo stesso trattamento fiscale del buon vecchio libro cartaceo, possiamo anche trovare una via di mezzo: 8% sarebbe una soluzione equilibrata.