
Stefano ci viene a raccogliere in zona universitaria con la sua Volkswagen d'epoca e andiamo insieme in riva al mare. Ci prepariamo con tutta l'attrezzatura (muta, giubbino, salvagente, guanti e calzari) e saliamo sulla piccola imbarcazione.
Il vento è davvero potente; si prospetta qualcosa di nemmeno vagamente paragonabile ai rilassanti giretti in barca che vedo spesso fare sul Lago di Garda.
Siamo subito in mezzo alle onde della baia ad una velocità che fa fischiare la deriva della barca. Forse me lo sono sognato, ma ho sentito Stefano gridarmi "Simone, cazza quella gomena!"; e io mi arrabatto per dare il mio contributo alla navigazione... ma il risultato è poco diverso da quello di Fantozzi e Filini.
Si prosegue assecondando il vento; arrivano spruzzi in faccia, si guarda all'orizzonte... si vedono da un lato lo skyline di San Francisco e dall'altro il Golden Gate Bridge. Brividi... e non solo per la temperatura dell'acqua.
Rientriamo dopo circa mezz'ora per permettere a Stefano di farsi un giro un po' più appagante, con gente un po' più esperta e collaborativa. Esperienza davvero fantastica, che si fisserà come un ricordo indelebile. Nell'album del viaggio ci sono un po' di foto, scattate il giorno prima dal battello che porta a Tiburon... ma danno solo un'idea sbiadita.
Riporto qui sotto la più suggestiva; l'album intero è disponibile a questo link.
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