A sparare a zero sulla SIAE sono capaci tutti; e ultimamente, con il montare della protesta nei forum online, è diventato un bersaglio ancora più facile. D'altronde è sotto gli occhi di tutti la situazione di stallo in cui versa l'ente da un po' di anni e il malcontento che esso genera soprattutto tra gli operatori più piccoli e indipendenti del mondo dello spettacolo.
Inoltre, basta ricostruire un po' la storia della SIAE per capire che negli anni, alla sua funzione originaria di rappresentanza degli interessi degli autori e di intermediazione nella gestione dei loro diritti, sono andate aggiungendosi varie funzioni di controllo e riscossione che hanno sempre più appesantito e burocratizzato il funzionamento dell'ente.
Un po' più difficile è proporre soluzioni concrete e praticabili che risultino davvero innovative.
Una delle idee di cui sono sempre più convinto è che un primo fondamentale passo sia scorporare le funzioni di controllo e riscossione da quelle di gestione e intermediazione dei diritti, creando così un unico ente (di carattere pubblico) per le prime e liberalizzando invece il mercato delle seconde. Ovviamente il tutto dev'essere fatto in modo da garantire una vera liberalizzazione e ponendo regole chiare per tutti i soggetti che parteciperanno al gioco.
In questo parlamento pare esistano esponenti davvero convinti a far sì che questa sia davvero la volta buona. Si tratta di una spinta trasversale a diverse forze politiche, come dimostrato dalle mozioni presentate alla Camera qualche mese fa. E poi... diciamolo onestamente... questa volta abbiamo il vero stimolo che porta alle riforme in Italia da qualche decennio a questa parte: l'espressa richiesta da parte dell'Unione Europea, la quale ha approvato di recente una direttiva proprio per modernizzare l'assetto delle collecting societes di tutti gli stati membri.
Oggi è arrivato anche un comunicato ufficiale da parte di Andrea Romano (capogruppo alla Camera di Scelta Civica), che si è preso l'impegno politico a guidare l'iter della riforma.
Sul sito di SIAE si trova invece un breve comunicato in cui l'ente segnala di non essere stato coinvolto nel dibattito sul disegno di legge di Romano e di essere comunque a disposizione per discuterne.
Inoltre, basta ricostruire un po' la storia della SIAE per capire che negli anni, alla sua funzione originaria di rappresentanza degli interessi degli autori e di intermediazione nella gestione dei loro diritti, sono andate aggiungendosi varie funzioni di controllo e riscossione che hanno sempre più appesantito e burocratizzato il funzionamento dell'ente.
Un po' più difficile è proporre soluzioni concrete e praticabili che risultino davvero innovative.
Una delle idee di cui sono sempre più convinto è che un primo fondamentale passo sia scorporare le funzioni di controllo e riscossione da quelle di gestione e intermediazione dei diritti, creando così un unico ente (di carattere pubblico) per le prime e liberalizzando invece il mercato delle seconde. Ovviamente il tutto dev'essere fatto in modo da garantire una vera liberalizzazione e ponendo regole chiare per tutti i soggetti che parteciperanno al gioco.
In questo parlamento pare esistano esponenti davvero convinti a far sì che questa sia davvero la volta buona. Si tratta di una spinta trasversale a diverse forze politiche, come dimostrato dalle mozioni presentate alla Camera qualche mese fa. E poi... diciamolo onestamente... questa volta abbiamo il vero stimolo che porta alle riforme in Italia da qualche decennio a questa parte: l'espressa richiesta da parte dell'Unione Europea, la quale ha approvato di recente una direttiva proprio per modernizzare l'assetto delle collecting societes di tutti gli stati membri.
Oggi è arrivato anche un comunicato ufficiale da parte di Andrea Romano (capogruppo alla Camera di Scelta Civica), che si è preso l'impegno politico a guidare l'iter della riforma.
Il nostro obiettivo politico è la maggior tutela degli autori. Il 60% degli autori paga più tasse dei diritti che percepisce per le proprie opere. È chiaro che le regole del gioco debbano essere cambiate. --spiega Romano-- Nello stesso modo non credo che il ricorso al mercato possa risolvere ogni problema, ma si deve tenere conto della mutata realtà del panorama di riferimento. Forse è diventato opportuno cominciare a parlare di uno spacchettamento delle tante funzioni che oggi sono delegate alla sola Siae.E' anche disponibile un video con una breve intervista a Romano.
Sul sito di SIAE si trova invece un breve comunicato in cui l'ente segnala di non essere stato coinvolto nel dibattito sul disegno di legge di Romano e di essere comunque a disposizione per discuterne.
Commenti