Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE. Creative Commons non è un ente alternativo alla SIAE.
Commenti
Ok, scherzavo!
Non trovi che questo continuo fraintendimento dell'uso e dello scopo delle licenze CC sia l'indice di un bisogno da parte delle persone? Forse davvero sono tutti alla ricerca di un modo chiaro per dire "ok.. potete usare questa cosa che ho scritto, però RICORDATE CHE L'AUTORE SONO IO"
In qualche modo forse si pensa che distribuendo un'opera con le CC si possa in qualche modo garantirne la paternità: se in 1000 sanno che l'hai scritta tu, è qualcosa di più che lo sappiano solamente in 10 no?
Siamo d'accordo che legalmente questo ha il valore che ha, ma secondo me racconta sempre questa esigenza di potersi tutelare.
Forse le CC trarrebbero maggiore vantaggio aiutando gli utenti a chiarire come proteggersi, per POI instillare loro il germe delle diffusione libera e non viceversa.
Tu che ne pensi?
Il problema non è che la gente equivoca sul funzionamento delle licenze Creative Commons ma equivoca più generalmente sul funzionamento del diritto d'autore.
Fino a pochi anni fa il diritto d'autore era materia per addetti ai lavori che quindi avevano la dovuta preparazione per non cadere in banali equivoci. Oggi, nella cosiddetta società dell'informazione, in cui ognuno di noi è coinvolto in un continuo meccanismo di scambio di informazioni e contenuti creativi, il diritto d'autore diventa materia di tutti, volenti o nolenti... con questi ameni risultati. D'altro canto non è che si può costringere tutti a sostenere l'esame di diritto industriale prima di accedere a Internet... ma un po' più di consapevolezza non guasterebbe. E la consapevolezza si crea con le iniziative di divulgazione ma soprattutto con la buona volontà degli utenti, che attualmente - sempre grazie alla rete - hanno tutti gli strumenti per informarsi su queste cose ma non lo fanno perchè vogliono tutto subito, tutto gratis, tutto facile.