Il 9 settembre il Prof. Mario Draghi ha consegnato alla Commissione Europea il rapporto "The future of the Europe" da cui emergono alcune sue valutazioni critiche sull'attività normativa in tema di tecnologia e innovazione.
"L'atteggiamento regolatorio dell'Ue nei confronti delle compagnie tecnologiche ostacola l'innovazione [...]. Si stima che il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) abbia ridotto gli utili delle piccole aziende tecnologiche del 15%. [...] Non abbiamo grandi imprese come negli Usa: abbiamo piccole imprese. Con questa legislazione che ci siamo dati, che in realtà è autolesionista, stiamo uccidendo le nostre imprese" [fonte delle dichiarazione: Adnkronos 09/09/2024]
Commenta così Agostino Ghiglia (Membro del Collegio del Garante Privacy) in questo post LinkedIn:
Il Prof. Draghi ha qualche buona ragione a criticare l’ipertrofia normativa in campo tecnologica che negli ultimi anni ha contraddistinto l’UE. Chi scrive ha spesso definito 7 Nani (per la difficoltà, addirittura, di ricordarsele tutte se non mettendole in ordine alfabetico…)le recenti leggi che sono piovute su Aziende e cittadini (DMA, DSA, DGA, DA, AI ACT, CYBERSECURITY ACT…) sottolineando, più volte, il pericolo che, soprattutto le PMI, abbiano e avranno difficoltà enormi di compliance: per una questione di costi e per una, oggettiva, carenza di professionalità dedicate.
Da questo, però, a lanciare un attacco frontale al GDPR ( e all’IA ACT)con la (solita)scusa della perdita di competitività delle aziende ce ne corre: ne corre la protezione dei dati che, in quanto personali, non sono delle grandi o piccole società ma delle persone che hanno il diritto di difenderle e vederle difese. Rimarrei stupito se una Personalità del calibro del Prof. Draghi si fosse davvero espressa , su temi così delicati, come neppure il più aggressivo AD di una grande piattaforma di IA farebbe e pertanto, confido che il suo pensiero sia stato frainteso. Ricordo il Draghi della Pandemia e l’avvertimento del Garante al Governo su un Green Pass “esondante”… ma quella era un’altra epoca. Si spera…
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