L'eccessiva enfasi sull'immunità di gregge. Lo scenario sarà diverso da quello raccontato dai media (e va bene così)

Sabato tu TechEconomy2030.it è uscito un mio articolo intitolato "5 motivi per smettere di parlare di immunità di gregge" nel quale ho spiegato in modo dettagliato (e spero anche chiaro) perché a mio avviso "immunità di gregge" è un termine che trasmette un’aspettativa inverosimile sulla fine della pandemia e che quindi non andrebbe utilizzato, eventualmente sostituito da "immunità diffusa". Vi invito a leggerlo integralmente (clicca qui).

Credo davvero che raccontare la storiella dell'immunità di gregge come fosse un traguardo che una volta raggiunto ci restituirà la nostra vita di prima e ci premierà degli sforzi fatti con la campagna vaccinale sia solo "oppio per il popolo", una scelta di comunicazione volta da un lato a tranquillizzare gli animi dall'altro a rafforzare l'adesione alla vaccinazione. Ma non è certo uno scenario verosimile e scientificamente riconosciuto. Quindi, a mio modesto parere, chi vuole fare una comunicazione intellettualmente onesta sul futuro della pandemia deve smettere di parlare di immunità di gregge ed eventualmente parlare di immunità diffusa (che - sia chiaro - è già un'ottima prospettiva).

In questo post (che potrebbe essere periodicamente aggiornato) voglio però raccogliere alcune voci autorevoli che hanno detto sostanzialmente la stessa cosa.

1) Innanzitutto la prof.ssa Antonella Viola (Università di Padova) che nei giorni scorsi, intervistata su La7 sia a Piazzapulita (Formigli) sia a Otto e mezzo (Gruber), si è espressa in modo netto e cristallino, rilasciando le seguenti dichiarazioni.

Otto e mezzo, 15 marzo 2021 -> "Nella maggior parte delle persone questo virus si supera tranquillamente. I vaccini anti COVID hanno una bassa efficacia quindi l'immunità di gregge è matematicamente impossibile."

Piazzapulita, 18 marzo 2021 -> "Il nostro obiettivo non deve essere l'immunità di gregge ma mettere al sicuro le persone fragili. È il motivo per cui in estate saremo comunque fuori da questa situazione, perché avremo protetto le persone fragili con i vaccini. Anche se il virus continuerà a circolare non succederà nulla di speciale, perché si ammaleranno soltanto le persone giovani e sane, quelle per cui il Covid ha sintomi simili a una influenza". [VEDI VIDEO]


2) Paolo Giordano nell’illuminante articolo “Solo superando le trappole otterremo l’immunità” su Corriere.it scrive:

"La campagna vaccinale è stata presentata da diversi esperti come una specie di interruttore, che raggiunta una certa soglia spegnerà il contagio, eliminando il problema del tutto. È un eccesso di semplificazione ed è probabile che non avverrà nulla del genere. Le soglie dell’immunità di gregge sono variabili e dipendono da molti fattori […]. Allo stato attuale l’immunità di gregge, tirata in ballo di continuo dall’inizio della pandemia, potrebbe essere una chimera."


3) Il Dott. Nino Cartabellotta (Fondazione GIMBE) in un tweet del 14 marzo 2021 (vedi) ha dichiarato:

"Sino a quando non avremo un vaccino per gli under 16 possiamo parlare solo di % di popolazione vaccinata. Non di immunità di gregge".


4) Il 22 marzo 2021 Milena Gabanelli nella sua sempre efficace rubrica Dataroom per Corriere.it ha pubblicato l'articolo "Il Covid quando finirà? Con i vaccini può diventare come l’influenza: la data della ripartenza" (vedi) in cui scrive:

"Perché l’immunità di gregge è difficile da raggiungere? L’immunità di gregge è raggiunta quando grazie a una sufficiente percentuale di persone vaccinate si riesce a bloccare la circolazione del virus. Se avessimo un vaccino con efficacia contro il contagio al 100% e una copertura a lungo termine, tenendo conto della velocità di diffusione del virus con un R0 tra 2,5 e 3,5, il risultato si otterrebbe vaccinando il 60–72% della popolazione. Non è però questo il caso: i vaccini Pfizer e Moderna hanno un’efficacia contro il contagio del 95%, J&J del 72% e AstraZeneca, a seconda delle stime, del 62-82%. Tenendo conto di quest’ultimo parametro, l’immunità di gregge si potrebbe ottenere solo vaccinando almeno il 97% della popolazione: una percentuale irrealistica, anche considerando che c’è chi non vuol fare il vaccino. In più c’è la variante inglese che fa crescere l’R0 a 4,5 e con ogni probabilità aumenta la letalità del virus. Infine, non sappiamo ancora quanto durerà l’immunità nel tempo. Messe insieme tutte queste variabili è possibile capire, come sostengono gli esperti da tempo tra cui l’immunologa Antonella Viola, perché l’immunità di gregge se non un miraggio sia quantomeno un’incognita. Altra cosa invece è l’immunità di massa, cioè riuscire a proteggere l’80% della popolazione vaccinandola, traguardo a cui il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo vuole arrivare entro il mese di settembre. Nel frattempo la convivenza con il virus diventerà meno dannosa perché il progredire delle vaccinazioni ne abbasserà la letalità. E con strategie vaccinali corrette si può raggiungere l’obiettivo di ridurre la letalità di Covid-19 a quella dell’influenza ben prima del prossimo autunno."


5) Il Prof. Massimo Galli intervistato ad Agorà (Rai3) il 22 marzo 2021 ha dichiarato:

"Siamo lontani dall'idea di un vaccino in grado di sviluppare l'immunità di gregge, ma quelli che abbiamo dovranno essere aggiornati per le nuove varianti. Anche se va detto che quando un anziano vaccinato incontra il virus in qualche variante sconosciuta difficilmente dovrebbe finire in ospedale." 


6) Su Corriere.it (sezione Salute) il 25 marzo 2021 è uscito l'articolo "Covid: i motivi per cui l'immunità di gregge è probabilmente impossibile" di Silvia Turin (vedi), articolo che per struttura e contenuti sembra una rielaborazione del mio articolo pubblicato su TechEconomy2030.it. Si legge:

"Quello che inizia a delinearsi all'orizzonte, però, è la possibilità che la libertà guadagnata non coincida con l'immunità di gregge, ma con una ridotta, seppur efficace, immunità di massa"


7. In una intervista raccolta da Francesco Rigatelli e uscita su LaStampa del 3 aprile 2021 (pag. 5), il prof. Massimo Galli ha dichiarato: "Stiamo vaccinando per salvare vite, non per la mitica immunità di gregge".


8. In una intervista del 22 maggio 2021 per Adnkronos, riportata anche da IlMessaggero, il prof. Fabrizio Pregliasco ha dichiarato: "Non la raggiungeremo mai. Si tratta infatti della condizione in cui, secondo modelli matematici, risulta azzerata la diffusione della malattia, e noi non ce la facciamo, nel senso che la malattia diventerà endemica, riusciremo ad abbassare molto l'incidenza e quindi a convivere con il virus. E questo riusciremo a farlo nell'arco di 2-3 mesi".



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