Einaudi ricorda al MoVimento 5 Stelle che il diritto d'autore non è un optional

foto tratta da Wikipedia
Questa mattina lo staff di Ludovico Einaudi ha comunicato sul profilo Facebook del musicista che l'utilizzo del suo brano "Divenire" come sottofondo dello spot per il referendum #FuoridallEuro lanciato dal MoVimento 5 Stelle non è stato autorizzato. Einaudi chiede quindi la rimozione del brano in virtù del diritto d'autore. E infatti già ora non si trova più traccia in rete del filmato
In questi giorni è stato divulgato un video di propaganda politica contenente uno dei brani più noti di Ludovico Einaudi. Si vuole rendere noto che il Maestro Einaudi non ha mai autorizzato né intende autorizzare l'uso di sue musiche all'interno di spot o filmati di qualsiasi natura politica o propagandistica. Il video che sta circolando in questi giorni sul web ha utilizzato il brano in modo illegittimo senza interpellare né l'artista né i detentori dei diritti. Per questo motivo è stata richiesta la rimozione del brano dal filmato.


Mi soffermo solo sul lato tecnico-giuridico e non entro nel merito dell'episodio.
Ad entrare qui in gioco e ad essere violati sarebbero quindi il diritto morale d'autore di Einaudi (articolo 20 della legge 633/1941), i diritti di utilizzazione economica (e principalmente il diritto di elaborazione e sincronizzazione previsto dall'articolo 18 della stessa legge), nonché i diritti connessi degli artisti interpreti ed esecutori (nel caso sempre lo stesso Einaudi) e del produttore fonografico.
L'episodio ci ricorda che il diritto d'autore non è un optional, anche se si è in rete.
Sembra però strano che il sistema di controllo automatico "ContentID" di Google non abbia riconosciuto il brano all'atto del caricamento e quindi inibito la pubblicazione fin da subito. Ma può essere che i titolari dei diritti (cioè la casa discografica e il distributore) non abbiano caricato quel brano del database di Google.
Ecco il bellissimo brano nella versione live alla Royal Albert Hall London (2010): vedi video.

[Aggiornamento del 7 febbraio] Ecco come Nik Il Nero (al secolo, Nicola Virzì), esponente dei 5 Stelle che si occupa della realizzazione dei filmati e degli spot, ha giustificato l'episodio attraverso un suo commento (poi rimosso) sul suo profilo Facebook.




Commenti

benedetto ha detto…
I diritti dell'articolo 20 non mi pare siano stati violati dato che il brano non è stato modificato. E anche il diritto morale è salvo visto che non c'è nulla che danneggi lìimmagine dell'autore nel video. Unica cosa su cui Einuaidi potrebbe recriminare sono i soldi per l'utilizzo del brano ma non credo che non siano stati pagati. Quindi mi pare una polemica inutile.
Simone Aliprandi ha detto…
Caro Benedetto (alisa anonimo), forse dovresti studiare un po' meglio il diritto d'autore. Innanzitutto l'art. 20 parla anche del più generico diritto di rivendicare la paternità dell'opera. E comunque anche la "sincronizzazione" (cioè l'accompagnare una musica a delle immagini in movimento) è indubbiamente considerata come una modificazione. Quindi la sincronizzazione di un brano musicale con immagini che ne snaturano il senso creativo originario, sono in violazione dell'art. 20 (oltre ovviamente che dell'art. 18): infatti Einaudi non ha composto l'opera con l'obbiettivo di sincronizzarla ad un video di propaganda politica; dunque questa sincronizzazione viola il suo diritto morale.
Riguardo invece ai diritti di utilizzazione economica... è stato lo stesso Einaudi a segnalare che non l'utilizzo del brano non era stato autorizzato e - guarda caso - il video è stato immediatamente rimosso dalla rete. Dunque gli indizi del mancato pagamento ci sono tutti.
Ad ogni modo, come puoi vedere sfogliando un po' le pagine, caro Benedetto, questo non è un blog di dibattito politico; è un blog dedicato al diritto d'autore in senso tecnico-giuridico. Come scritto nel post, non voglio assolutamente entrare nel merito dell'episodio; dunque non c'è alcuno spirito polemico nel mio post, ma solo un intento divulgativo e informativo su temi di cui mi occupo da anni. E questo episodio è un bell'esempio di poca conoscenza del funzionamento del diritto d'autore, e non potevo astenermi dal registrarlo e commentarlo (appunto dall'ottica tecnico-giuridica).
Effettivamente, la rete è piena di casi come questo, che però non ricevono tutta questa attenzione. Ma qui tutto dipende dalla forte visibilità della violazione, dovuta a ragioni fisiologiche: si tratta infatti da un lato di un video di propaganda politica lanciato da una della massime forze politiche presenti in Italia e dall'altro di uno dei massimi compositori italiani ancora viventi. Proprio perché il caso ha queste proporzioni, sarebbe stato meglio metterci più attenzione. Bastava chiedere ad un legale specializzato in materia di proprietà intellettuale, e la cosa sarebbe stata risolta senza arrivare a questo epilogo problematico.