In questi giorni sulla rivista Glamour (n. 211, sett. 2009) è uscito un articolo dedicato al copyleft e alle licenze Creative Commons, a cui ho collaborato con una breve intervista.
L'articolo, che senza dubbio ha un certo impatto divulgativo e che per scelta illuminata dell'autore A. Delfanti è stato pubblicato a sua volta sotto licenza CC, presenta in modo generale i concetti base delle licenze e non manca di cadere nelle ormai ricorrenti imprecisioni (fra cui i leggendari equivoci che le licenze "proteggono le nostre creazioni" e che il "copyleft è il contrario del copyright").
Tuttavia è effettivamente una cosa di non poco conto che una rivista generalista con tale tiratura (pare attorno alle 350mila copie) dedichi due intere pagine a questo argomento. Qualcosa si sta muovendo. E speriamo che l'effetto virale spinga altri editori e altri giornalisti ad occuparsi della cosa.
L'opera è pubblicata con Licenza Creative Commons By-Nc-Sa 3.0.
Riporto qui di seguito la scansione delle due pagine (pagg. 190 e 192). Per ingrandire, cliccare sulle immagini. (Ringrazio A. Bauer per la foto)
L'articolo, che senza dubbio ha un certo impatto divulgativo e che per scelta illuminata dell'autore A. Delfanti è stato pubblicato a sua volta sotto licenza CC, presenta in modo generale i concetti base delle licenze e non manca di cadere nelle ormai ricorrenti imprecisioni (fra cui i leggendari equivoci che le licenze "proteggono le nostre creazioni" e che il "copyleft è il contrario del copyright").
Tuttavia è effettivamente una cosa di non poco conto che una rivista generalista con tale tiratura (pare attorno alle 350mila copie) dedichi due intere pagine a questo argomento. Qualcosa si sta muovendo. E speriamo che l'effetto virale spinga altri editori e altri giornalisti ad occuparsi della cosa.
L'opera è pubblicata con Licenza Creative Commons By-Nc-Sa 3.0.
Riporto qui di seguito la scansione delle due pagine (pagg. 190 e 192). Per ingrandire, cliccare sulle immagini. (Ringrazio A. Bauer per la foto)
Commenti
Spaccerò queste immagini in ogni dove: conosco molte persone interessate all'argomento, che continuano ad avere dubbi in proposito. Voglio vedere se ne avranno ancora!
Grazie!
Lo so che può sembrare stupido, ma conosco ancora chi ragiona così. °_°
Il video soprattutto, comunque, mi è capitato di linkarlo già in altre occasioni! ;)
Ho trovato una piccola contraddizione, che vorrei segnalarti. Nella seconda colonna dell'articolo trovo:
"L'attività principale di CC è quella di scrivere licenze flessibili che possiamo usare per proteggere le nostre creazioni"
Non crea confusione rispetto al box dove tu spieghi lo svantaggio del fatto che non ti aiuta a proteggere le opere? (cosa che per altro hai anche ribadito nel blog)
:)
ma... ehm... bisognerebbe segnalarla a chi ha scritto l'articolo...