In questi giorni si è tenuto Quifree, un evento compreso nel Festival della creatività promosso dalla Regione Toscana.
Ho tenuto un intervento dal titolo "Copyleft: spontaneo spiraglio di innovazione culturale", all'interno del panel "Copyright, Copyleft e ... etica hacker" della mattinata di sabato 27 (presieduto da Antonella Beccaria).
Ho voluto fare un intervento un po' fuori dagli schemi. Per una volta mi potevo permettere (visto il contesto) di evitare tutta la "pappardella" introduttiva sul concetto di copyleft e sui suoi fondamenti giuridici. Sono andato subito al nucleo dell'argomento sostenendo in sostanza che il copyleft sotto tutte le sue manifestazioni (Free software, Open Source, Creative Commons, OpenAccess, Opencontent...) non ha fatto altro che dare un nome e una forma giuridica ben precisa ad un fenomeno spontaneo, connaturato all'attuale panorama della comunicazione telematica e della creatività digitale. Metaforicamente, il copyleft non tanto come invenzione ma come creatura nata per partenogenesi dalle nuove esigenze di comunicazione e condivisione che ogni giorno si evolvono.
Con ciò - sia ben chiaro - non c'è la minima intenzione di sminuire la portata rivoluzionaria di questo nuovo modello di gestione e distribuzione delle creazioni intellettuali. Ci mancherebbe! Sarebbe quasi come sputare nel piatto in cui ho mangiato... ;-)
La mia intenzione - visto il poco tempo, vista la posizione in scaletta e visto il contesto più "giornalistico-divulgativo" che tecnico-giuridico - era più che altro quella di stuzzicare la riflessione nei partecipanti e suscitare un dibattito un po' trasversale e meno banale del solito.
E' stato interessante sperimentare questa nuovo approccio di public-speaking. Spero che al più presto siano disponibili i filmati degli interventi di Quifree, anche perchè di carne al fuoco ce n'è stata molta e sarebbe un peccato perdersi per strada alcuni pezzi.
Intanto un ringraziamento agli organizzatori e i miei complimenti per la riuscita dell'evento.
Qui potete trovare il filmato intero del mio panel.
Ho tenuto un intervento dal titolo "Copyleft: spontaneo spiraglio di innovazione culturale", all'interno del panel "Copyright, Copyleft e ... etica hacker" della mattinata di sabato 27 (presieduto da Antonella Beccaria).
Ho voluto fare un intervento un po' fuori dagli schemi. Per una volta mi potevo permettere (visto il contesto) di evitare tutta la "pappardella" introduttiva sul concetto di copyleft e sui suoi fondamenti giuridici. Sono andato subito al nucleo dell'argomento sostenendo in sostanza che il copyleft sotto tutte le sue manifestazioni (Free software, Open Source, Creative Commons, OpenAccess, Opencontent...) non ha fatto altro che dare un nome e una forma giuridica ben precisa ad un fenomeno spontaneo, connaturato all'attuale panorama della comunicazione telematica e della creatività digitale. Metaforicamente, il copyleft non tanto come invenzione ma come creatura nata per partenogenesi dalle nuove esigenze di comunicazione e condivisione che ogni giorno si evolvono.
Con ciò - sia ben chiaro - non c'è la minima intenzione di sminuire la portata rivoluzionaria di questo nuovo modello di gestione e distribuzione delle creazioni intellettuali. Ci mancherebbe! Sarebbe quasi come sputare nel piatto in cui ho mangiato... ;-)
La mia intenzione - visto il poco tempo, vista la posizione in scaletta e visto il contesto più "giornalistico-divulgativo" che tecnico-giuridico - era più che altro quella di stuzzicare la riflessione nei partecipanti e suscitare un dibattito un po' trasversale e meno banale del solito.
E' stato interessante sperimentare questa nuovo approccio di public-speaking. Spero che al più presto siano disponibili i filmati degli interventi di Quifree, anche perchè di carne al fuoco ce n'è stata molta e sarebbe un peccato perdersi per strada alcuni pezzi.
Intanto un ringraziamento agli organizzatori e i miei complimenti per la riuscita dell'evento.
Qui potete trovare il filmato intero del mio panel.
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