Tutela dei beni culturali e lo strano caso di Studi d'arte Cave Michelangelo: nuovo articolo di commento all'ordinanza

I provvedimenti giudiziali in materia di riproduzione dei beni culturali non sono molti, si contano sulle dita di una mano; tuttavia ce n’è uno decisamente singolare: quello che vede protagonista Studi d’arte Cave Michelangelo, azienda carrarese che realizza copie in marmo di Carrara dei grandi classici della scultura. 

Oggi su Dirittodautore.it, in un articolo scritto a quattro mani con il collega Carlo Piana, facciamo un riepilogo delle puntate precedenti (per chi se le fosse perse) e poi procediamo a un commento dell’ordinanza in questione, cogliendo l'occasione per mettere in chiaro tutte le questioni giuridiche che emergono in questo delicato e controverso settore. Come spieghiamo nel commento, l'ordinanza si è rivelata un'occasione persa per poter far emergere in sede giurisprudenziale il conflitto tra la normativa italiana e il diritto UE.

L'indice dei paragrafi è il seguente:

  1. La normativa di riferimento
  2. Riproduzioni in che senso? Il cosiddetto pseudo-copyright sui beni culturali
  3. La novità della direttiva copyright del 2019
  4. I due precedenti giurisprudenziali del 2017
  5. Lo strano caso degli Studi d’arte Cave Michelangelo
  6. Un diritto d’immagine sul bene culturale?
  7. Il potenziale conflitto con la direttiva 2019/790: un’occasione persa?
  8. Conclusioni e spunti critici

L'articolo è rilasciato sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International ed è disponibile a questo link oppure in versione PDF impaginato sul mio profilo Zenodo.



Screenshot dal sito www.studidarte.it


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