Riflessioni sui lavori per la riforma del diritto d'autore

Dopo il periodo natalizio e una difficile ripresa invernale delle attività, rieccomi pronto a recuperare il filo dei discorsi lasciati in sospeso.
Il 18 dicembre avevo dato notizia della chiusura dei lavori della Commissione Gambino e del colloquio dei membri della stessa con il Ministro Rutelli. Oggi, a governo ufficialmente caduto, mi trovo ad interrogarmi sul destino dei documenti prodotti dalla commissione. Mi chiedo se la situazione di stallo politico non causi l'ennesima procrastinazione della riforma del diritto d'autore, presentandosi altre più pressanti priorità legislative. Sarebbe davvero un peccato perdere questa occasione e trovarsi fra qualche anno a dover rifare tutto da capo.
Ad ogni modo, tralasciando queste mere elucubrazioni, mi attengo a raccontare i fatti e a fornire ai lettori informazioni tangibili.
Ci tenevo innanzitutto a comunicare l'URL del blog Isotype (curato da un amico attivisita del settore, nonché membro della commissione), dove si trova un completo resoconto dei documenti prodotti dalla commissione. A questa pagina infatti si può leggere il discorso introduttivo del Prof. Gambino, la posizione dei Proff. Ghidini e Cavani, nonché quella di Enzo Mazza di FIMI. Consiglio a tutti la lettura.
Mi sembra comunque utile riportare qui un breve estratto delle parole a firma di Ghidini e Cavani a mio avviso molto significativo:
“Le proposte che alcuni di noi hanno presentato muovono da una constatazione di fondo che abbraccia gli assetti in essere e in fieri della proprietà intellettuale (PI), in prospettiva internazionale: vale a dire la diffusa richiesta di un riequilibrio, di un nuovo bilanciamento degli attuali assetti normativi degli interessi rilevanti. Molti ritengono infatti che tali assetti riflettano impostazioni eccessivamente 'protezionistiche' per i detentori di diritti d’autore e connessi. Una richiesta di nuovi equilibri, si diceva, più attenti sia all’esigenza di promuovere dinamiche più 'diffuse' della creatività, sia a quella di agevolare un più diffuso accesso e una più intensa circolazione di cultura e informazione, sostrato e postulato fondamentale di una società democratica in progress.”
Davvero interessante. Speriamo che non restino solo parole.

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