Processo telematico: la copia di cortesia si fa telematica

Questo decreto, emesso dal Giudice Monocratico Dr. Giorgio Jachia, ha effttivamente una ratio sensata: quella di avere un fascicolo telematico completo, comprendente quindi anche quegli atti processuali che sono ancora prodotti in forma cartacea.
Resta tuttavia la solita "patologia": viene appioppato agli avvocati un onere aggiuntivo non previsto per legge (e in realtà spettante alle cancellerie), mascherandolo però come semplice "cortesia". Si noti anche il fatto che il giudice, pur usando lo strumento del decreto (quindi, etimologicamente, un atto autoritativo), dice "INVITA". Quindi... è un obbligo o una cortesia? E' un'imposizione o un invito?

Tra l'altro, emerge la solita domanda: se gli avvocati inviano al giudice una copia in formato "nativo" dell'atto di citazione, chi poi verifica che sia proprio identica a quella depositata invece in cancelleria in cartaceo? (Ricordiamo che stiamo parlando di atti a volte di 40-50 pagine A4).


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Commenti

Francesco ha detto…
Tra l'altro, si invitano le parti anche ad attestare la conformità della copia di cortesia all'originale, in assenza di qualunque norma che conferisca tale potere al difensore. Poca cortesia, dunque, e anche poca conoscenza delle norme che governano il PCT.
Unknown ha detto…
Siamo agli inizi del processo telematico, ne' gli Avvocati, ne' i Giudici, ne' le cancellerie sanno esattamente cosa fare e come farlo... Una qualche soluzione si troverà, alla fine. Io intanto continuo sempre a chiedermi come diamine farà il povero Giudice ad esaminare atti ed allegati, in un processo magari con parecchie parti costituite, utilizzando come interfaccia la finestra di un monitor di 30 x 40 centimetri su cui puoi visualizzare una quindicina di righi di testo, al massimo.

Mah...
Unknown ha detto…
Siamo agli inizi del processo telematico, ne' gli Avvocati, ne' i Giudici, ne' le cancellerie sanno esattamente cosa fare e come farlo... Una qualche soluzione si troverà, alla fine. Io intanto continuo sempre a chiedermi come diamine farà il povero Giudice ad esaminare atti ed allegati, in un processo magari con parecchie parti costituite, utilizzando come interfaccia la finestra di un monitor di 30 x 40 centimetri su cui puoi visualizzare una quindicina di righi di testo, al massimo.

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