La rivista Wired va in Creative Commons

Accolgo con grande piacere l'annuncio di Riccardo Luna relativo al passaggio della rivista Wired in Creative Commons. Già si sapeva della stessa scelta relativamente al nuovo sito web www.wired.it, passato in Creative Commons già da qualche settimana. Ora però a pagina 127 di Wired N.20 ottobre 2010 compare una lettera aperta rivolta a Gianni Riotta (direttore de IlSole24Ore) nella quale Luna parla apertamente della "morte del copyright" e sostiene espressamente che "è il momento di passare tutti in Creative Commons".
La lettera in realtà fa espresso riferimento solo al passaggio in CC del sito, ma dalla decisione con cui si esprime Luna (che ha il merito di aver portato in Italia una rivista così interessante come Wired) è facile dedurre che anche il passaggio della rivista cartacea in Creative Commons sia solo questione di qualche numero.
Al gruppo Condè Nast va il mio rispetto per aver dimostrato che anche riviste cartacee di tale livello possono sperimentare innovativi modelli di gestione dei diritti d'autore.


NB: il titolo è volutamente azzardato.

Commenti

berny ha detto…
ergo, almeno un ? ci va nel titolo del post, no? ;)
Simone Aliprandi ha detto…
dici?! eppure a me la lettea di Luna sembrava abbastanza decisa e determinata da lasciare intendere quello. confido nella sua coerenza intellettuale e nel fatto che non sia un altro caso di "predicare bene, razzolare male".
berny ha detto…
be', e' noto che a livello generale-internazionale gli editori non amano il CC sulle edizioni cartacee, non a caso il compromesso trovato finora e' proprio che il CC vale solo online, succede anche per alcuni libri (di lessig & co.); e pur con tutte le buone intenzioni del direttore di wired italia, qui dipende da e trattasi di un mega-gruppo editoriale quale conde' nast...
Simone Aliprandi ha detto…
ho capito. in sostanza... se fino ad oggi il mio lavoro è stato quello di andare in giro a spiegare alla gente che cosa sono le Creative Commons, adesso passerò alla fase successiva: spiegare che non sono solo per il web. E' quella la vera sfida. A mettere una CC su un sito (per altro pieno di pubblicità) sono capaci tutti; a metterlo su qualcosa che devi vendere, già meno.